Centro iscritto al Registro Nazionale PMA con codice identificativo 080002
Contattaci +39 051 307307

L’ENDOMETRIO NELLE TECNICHE DI FECONDAZIONE ASSISTITA HA UN RUOLO FONDAMENTALE, COME MIGLIORARE LA SUA RECETTIVITA’?

Può capitare che, nonostante la buona qualità di un embrione (sviluppatosi sia in modo naturale che con tecniche di PMA), questo non riesca ad attecchire nell’endometrio e a svilupparsi, con la conseguente mancata gravidanza. I motivi per cui ciò accade sono diversi, ma il test della recettività endometriale è in grado di rilevarne uno importante, quello della finestra temporale d’impianto in cui l’utero è fisiologicamente pronto ad accogliere l’embrione.

La cavità uterina è rivestita da un particolare tessuto, l’endometrio, le cui caratteristiche cambiano in base al periodo del ciclo mestruale; ogni mese esso si prepara naturalmente ad accogliere e nutrire un embrione nell’eventualità di un concepimento. Gli ormoni sono i regolatori della struttura di questo particolare epitelio: all’inizio del ciclo gli estrogeni prodotti dal follicolo ovarico ne innescano la crescita fino all’ovulazione e, successivamente, nella fase luteale, entra in gioco il progesterone. Il tessuto endometriale è pronto a ricevere l’embrione tra i 5 ed i 7 giorni dopo l’afflusso del progesterone. 

La recettività endometriale, fondamentale per il raggiungimento della gravidanza, è identificabile anche tramite un’ecografia grazie alla capacità di rilevare il cambiamento e lo spessore del rivestimento interno dell’utero. Tuttavia, non sempre tale aspetto è significativo da solo e per chi si affida a tecniche di fecondazione in vitro, è possibile effettuare un test per stabilire, con maggiore esattezza, quando trasferire l’embrione in modo da evitare ulteriori fallimenti devastanti fisicamente ed emotivamente. 

Il test, chiamato Be-Ready, prevede l’effettuazione di una terapia farmacologica analoga a quella di preparazione al trasferimento di embrioni crioconservati. Nel giorno in cui da schema si dovrebbe eseguire il transfer, viene invece eseguita una biopsia aspirando un piccolo campione di tessuto interno all’utero attraverso un catetere inserito dalla cervice uterina. E’ una procedura semplice e rapida che può essere solo leggermente fastidiosa.

Il campione raccolto viene, quindi, attentamente analizzato dal laboratorio che investiga i principali marcatori genici che riflettono la recettività endometriale mediante la tecnologia NGS (Next Generation Sequencing) dando risultati che variano da recettivo a post o pre-recettivo. 

L’esito impiegherà circa 2 settimane ad arrivare, e la terapia di preparazione al transfer di embrioni crioconservati verrà adeguata ai risultati ottenuti aumentando, così, le possibilità di concepimento. Presso il nostro centro è possibile effettuare questo test e ricevere tutte le informazioni al riguardo. 

Ricordiamo, infine, che l’utero, come tutti gli altri organi, fa parte del sistema complesso che costituisce l’intero organismo regolamentato da fattori interni ed esterni, per cui abbiatene cura con un corretto stile di vita!

 

Altri nostri articoli su tematiche di Benessere Sessuale e Riproduttivo

Quanto tempo serve per i trattamenti di PMA?

PMA in Estate: attenzione alle macchie solari

Gravidanza: quali alimenti scegliere?

Trattamenti di PMA fanno ingrassare?

Dieta della Fertilità

Infertilità Maschile: le Cause

Perché l’Infertilità non è solo un problema di coppia

Le sfide dell’Infertilità: le risposte della Scienza e della Medicina

Procreazione Medicalmente Assistita (PMA): una soluzione sempre più diffusa