TRANSFER EMBRIONALE, COME PREPARARSI
Il transfer embrionale rappresenta la fase finale del percorso di fecondazione assistita e consiste nel trasferimento in utero di uno degli embrioni prodotti in laboratorio; può essere effettuato nel corso dello stesso ciclo di stimolazione ovarica (o scongelamento di ovociti e inseminazione in caso di eterologa), e quindi “a fresco”, oppure utilizzando embrioni crioconservati provenienti da cicli precedenti.
Il transfer rappresenta l’ultimo tassello del trattamento e, data l’incertezza dell’esito, è l’ennesimo passaggio stressante che può acuire paure e ansie. La buona notizia, però, è che è un intervento molto semplice. Infatti, non richiede anestesia e si svolge in pochi minuti. Verrai accomodata nel tuo letto, ti cambierai i vestiti indossando il camice e verrai portata in sala operatoria dove ti aspetta il nostro team di medici, ostetriche e biologi.
Vediamo meglio come avviene: il ginecologo, esperto in PMA, inserisce attraverso il collo dell’utero un apposito catetere all’interno del quale il biologo del laboratorio ha caricato l’embrione, questo catetere è a sua volta collegato a una piccola siringa che serve per spingere nella cavità uterina il “medium” in cui è sospeso l’embrione stesso. Il catetere viene, quindi, rimosso e ispezionato per assicurarsi che non sia rimasto nulla all’interno.
A parte il fastidio dello speculum, il dolore associato a questa procedura è davvero minimo (dipende sempre anche dalla conformazione dell’utero) ed infatti, contrariamente a quanto avviene per il pick-up, non è necessaria anestesia.
E’ importante arrivare a questa – auspichiamo – fine del percorso nel miglior modo con un corpo e una mente in salute, mangiando in modo corretto, bevendo molta acqua e riducendo fortemente cibi confezionati, bevande zuccherate e alcolici.
In particolare, carboidrati ad alto contenuto di zucchero come pasta bianca, pane bianco e biscotti aumentano i livelli di zucchero nel sangue e possono causare squilibri ormonali. Anche l’esercizio fisico è un fattore importante in vista del trasferimento dell’embrione: la chiave è mantenere un buon flusso di sangue che garantisca ai vari organi, utero compreso, il giusto rifornimento di ossigeno e sostanze nutritive, per creare un accogliente luogo di “riposo” per l’embrione.
Avere un approccio positivo può essere difficile, soprattutto in caso di precedenti delusioni e fallimenti, ma è importante arrivare a questo “grande giorno” con lo spirito giusto, consci delle possibilità di successo, ma speranzosi e consapevoli dell’impegno profuso in questo percorso così complesso e impegnativo.
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