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Per certe donne, l’istinto materno non ha età. Tuttavia, il corpo femminile è soggetto ad un orologio biologico che prevede tempistiche precise. Come approfondito (LINK) la fertilità è inversamente proporzionale all’aumento dell’età, e per questo motivo si considera che il periodo più fertile sia quello che va dai 20 ai 32 anni. Successivamente, la fertilità diminuisce in modo graduale fino ad esaurirsi con la menopausa. Per quanto riguarda le donne di età compresa tra i 40 e i 50 anni, oltre i potenziali problemi di fertilità, nel valutare una gravidanza occorre considerare anche le potenziali complicanze di una gestazione in età riproduttiva avanzata.

Prima di tutto bisogna considerare la quantità di energie fisiche e psicologiche necessaria per affrontare una gravidanza. Sebbene la gravidanza possa essere uno dei momenti più belli della vita di una donna, è comunque uno Stress Test sia prima che dopo il parto. E lo stress non è solo psicologico, ma si verifica anche nell’attività corporea a livello di sistema cardio-respiratorio, che viene sottoposto ad uno sforzo maggiore.

Oltre allo stress e alla fatica fisica, la donna potrebbe sviluppare alcune patologie, come il diabete o l’ipertensione gestazionale. Senza dimenticare che con l’età aumentano i rischi di aborto e di anomalie cromosomiche.

L’ipertensione gestazionale si verifica quando la pressione arteriosa della futura mamma supera determinati valori in modo continuativo. E’ particolarmente frequente in donne in età riproduttiva avanzata, specie in presenza di una pregressa condizione di ipertensione, che è oggi una patologia molto comune. Normalmente si riscontra nelle fasi più avanzate della gravidanza e richiede un monitoraggio costante della pressione materna. L’ipertensione può provocare complicanze anche gravi sia per la madre (danni agli organi, rischio di edemi ed emorragie) che per il feto (scarsa ossigenazione, con conseguenti anomalie della crescita). Può essere trattata con farmaci e seguendo una dieta appropriata.

Il diabete gestazionale è una patologia che colpisce alcune donne durante la gravidanza, e non è da confondere con il diabete di tipo I. Si tratta di un’alterazione del metabolismo del glucosio, che potrebbe aumentare la predisposizione della donna a sviluppare in futuro il diabete di tipo II. La prevenzione di questo fenomeno è possibile e si basa su controlli medici, regolare attività fisica e alimentazione corretta, specie in presenza di fattori di rischio come l’obesità o la familiarità per diabete.

Tornando all’argomento della fertilità è necessario sapere che tra i 40 e i 42 anni la fertilità subisce una flessione arrivando intorno al 5-7%. Infatti, mediamente, in questa fascia di età inizia un periodo chiamato “fertipausa”, nel quale l’attività ormonale può essere ancora regolare, ma la quantità e la qualità di ovociti disponibili è solitamente scarsa. Per questi motivi la probabilità che avvenga una gravidanza naturale è molto bassa.

L’età materna avanzata non pregiudica necessariamente la possibilità di ottenere e portare avanti una gravidanza, tuttavia, è fondamentale che, nella pianificazione del proprio percorso riproduttivo, le donne siano consapevoli del funzionamento dei meccanismi biologici della fertilità, delle possibilità di successo e dei potenziali rischi.