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Nel mese di Dicembre 2011 è stato pubblicato su Reproductive BioMedicine Online uno studio condotto da S.I.S.Me.R. dal titolo “Prolonged absence of meiotic spindles by birefringence imaging negatively affects normal fertilization and embryo development”, volto a dimostrare l’importanza del fuso meiotico nell’identificazione degli embrioni che possano garantire maggiori possibilità di successo in una gravidanza.

Ce ne parla la Dott.ssa Maria Cristina Magli, Direttrice dell’Unità di Ricerca e Sviluppo di S.I.S.Me.R. e prima autrice della pubblicazione.

“Negli ultimi anni la tecnologia ci ha permesso di poter usufruire di nuove metodologie di studio dei gameti e degli embrioni, con lo scopo di selezionare quelli più idonei ad essere utilizzati nei trattamenti di PMA e per aumentare le possibilità di successo degli stessi.

Tra le tecniche oggi in nostro possesso, lo studio della birifrangenza si sta dimostrando una delle più utili e attendibili.
La birifrangenza è una proprietà ottica posseduta da alcuni materiali inorganici (ad esempio cristalli) o biologici (come spermatozoi e ovociti) che producono una doppia rifrazione in caso di esposizione a un raggio di luce. Studiando la birifrangenza e le sue variazioni”, spiega la Dott.ssa Magli, “è possibile trarre informazioni relative alle strutture interne dei gameti e fare valutazioni di tipo diagnostico su di essi. Essa viene visualizzata per mezzo di un microscopio a luce polarizzata, che si differenzia da un normale microscopio per alcune caratteristiche specifiche che permettono di raccogliere dati univoci e oggettivi per il riconoscimento di ciò che si sta analizzando.

Poiché la visualizzazione della birifrangenza è garanzia di integrità e vitalità cellulare, la natura non invasiva di questa tecnica ne ha incoraggiato l’applicazione clinica.”

“Il fuso meiotico dell’ovocita è una struttura molecolare birifrangente che controlla il corretto allineamento dei cromosomi durante il processo di origine dei gameti”, continua la Dott.ssa Magli. “Secondo recenti pubblicazioni, la visualizzazione del fuso meiotico in ovociti maturi è collegata alla fecondazione e alla scissione cellulare, tuttavia questo non garantisce che il successivo sviluppo dell’embrione avvenga correttamente.

In questo studio il fuso meiotico è stato analizzato nella fase immediatamente precedente alla ICSI (Intra-Citoplasmatic Sperm Injection), la tecnica che prevede l’iniezione dello spermatozoo direttamente all’interno del citoplasma della cellula uovo.”

La Dott.ssa Magli prosegue spiegando nel dettaglio che lo studio è stato condotto su un gruppo omogeneo di pazienti per verificare se la presenza o meno del fuso meiotico è correlata al successivo sviluppo dell’embrione. Tutti i cicli analizzati, infatti, erano caratterizzati dalla presenza di almeno un ovocita privo di fuso meiotico.

Per poter valutare i risultati, gli ovociti sono stati divisi in due gruppi a seconda della presenza o meno del fuso meiotico all’osservazione. Gli ovociti privi di fuso meiotico presentavano minori tassi di fertilizzazione e di sviluppo embrionale rispetto agli altri. Nel primo gruppo alcuni ovociti mostravano una formazione tardiva del fuso meiotico (non visualizzato al primo tentativo, ma due ore più tardi), tuttavia il loro sviluppo è stato simile a quello degli ovociti dotati di fuso meiotico ad entrambe le osservazioni.”

“Sebbene si siano registrati impianti anche a partire da ovociti privi di fuso meiotico, questi risultati suggeriscono che la prolungata assenza del fuso meiotico potrebbe essere un segnale di ridotta competenza ovocitaria”, conclude la Dott.ssa Magli.