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Inseminazione artificiale: cos’è e quando viene consigliata

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L’inseminazione artificiale rappresenta una delle tecniche di procreazione medicalmente assistita (PMA) più semplici, sicure e utilizzate per favorire il concepimento in coppie che incontrano difficoltà nel realizzare una gravidanza naturale. È spesso il primo passo nel percorso di fertilità, consigliato nei casi in cui le cause dell’infertilità siano lievi o funzionali e in cui non sia necessario ricorrere a procedure più complesse come la fecondazione in vitro (FIVET o ICSI). Presso SISMER – Gruppo Nefrocenter, centro di riferimento nazionale per la medicina della riproduzione, l’inseminazione artificiale viene eseguita con protocolli altamente personalizzati, tecnologie d’avanguardia e un approccio umano e multidisciplinare, volto a garantire la massima sicurezza e serenità alla coppia.

Cos’è l’inseminazione artificiale

Con il termine inseminazione artificiale si intende una tecnica di riproduzione assistita che consiste nell’introdurre spermatozoi opportunamente selezionati direttamente all’interno dell’apparato genitale femminile, in modo da facilitare l’incontro tra gamete maschile e ovocita. A differenza della fecondazione in vitro, la fecondazione avviene all’interno del corpo della donna, in modo naturale, mentre il ruolo del laboratorio è quello di preparare e ottimizzare il seme maschile, aumentando le possibilità di successo.

È una tecnica minimamente invasiva, indolore e priva di rischi, che non richiede anestesia né ricovero ospedaliero.

Tipologie di inseminazione artificiale

Esistono diverse modalità di inseminazione, che si distinguono in base al punto in cui gli spermatozoi vengono depositati e alla provenienza del seme utilizzato.

1. Inseminazione intrauterina (IUI)

È la forma più comune e utilizzata. Consiste nel posizionare, mediante un sottile catetere, un campione di spermatozoi direttamente nell’utero della donna, poco prima dell’ovulazione.
Questa tecnica riduce il percorso che gli spermatozoi devono compiere per raggiungere l’ovocita, aumentando così le probabilità di fecondazione.

2. Inseminazione intracervicale (ICI)

In questo caso, gli spermatozoi vengono introdotti nel canale cervicale, vicino all’apertura dell’utero. È una tecnica più semplice ma meno utilizzata oggi, poiché la IUI garantisce tassi di successo superiori.

3. Inseminazione intratubarica (ITI)

Più rara, prevede l’introduzione degli spermatozoi direttamente nelle tube di Falloppio. Viene utilizzata solo in casi selezionati e in presenza di tube perfettamente funzionanti.

Inseminazione omologa e eterologa

A seconda dell’origine del seme utilizzato, l’inseminazione può essere di due tipi:

  • Inseminazione omologa: viene utilizzato il liquido seminale del partner della donna. È la modalità più comune e viene indicata nei casi di infertilità lieve o di problematiche funzionali.
  • Inseminazione eterologa: si ricorre a un donatore di seme, selezionato in base a criteri medici e genetici, nei casi in cui il partner maschile non possa fornire spermatozoi vitali.

In Italia, la fecondazione eterologa è regolamentata e ammessa secondo le linee guida del Ministero della Salute elaborate dalla modifica della Legge 40/2004 a seguito della Sentenza 162/2014 della Corte Costituzionale.

Quando viene consigliata

L’inseminazione artificiale viene indicata in una vasta gamma di situazioni in cui il concepimento naturale risulta difficoltoso ma non impossibile.
È consigliata in caso di:

  • Infertilità idiopatica, cioè senza cause evidenti;
  • Disturbi dell’ovulazione o irregolarità del ciclo mestruale;
  • Alterazioni lievi del liquido seminale (bassa concentrazione o motilità ridotta degli spermatozoi);
  • Anomalie del muco cervicale, che ostacolano il passaggio degli spermatozoi;
  • Endometriosi lieve o moderata;
  • Eiaculazione retrograda o disfunzioni sessuali maschili;
  • Coppie con incompatibilità immunologica (presenza di anticorpi antispermatozoo);
  • Coppie fertili ma con lunghi periodi di infertilità inspiegata.

Come si svolge il trattamento

L’inseminazione artificiale è una procedura ambulatoriale semplice, che si articola in diverse fasi coordinate e controllate dallo specialista in medicina della riproduzione.

  1. Stimolazione ovarica e monitoraggio

Questa fase, a giudizio del medico in accordo con la coppia, può talvolta essere evitata scegliendo l’ inseminazione su ciclo naturale. Alternativamente, il ciclo può iniziare con una leggera stimolazione ormonale per favorire la maturazione di uno o più follicoli ovarici, in modo controllato. Durante questa fase vengono effettuate ecografie transvaginali e dosaggi ormonali per stabilire il momento più favorevole per l’ovulazione.

Quando i follicoli sono maturi, si induce l’ovulazione tramite un’iniezione di gonadotropina corionica (hCG), che simula il picco naturale dell’LH.

2. Preparazione del liquido seminale

Il campione di seme viene raccolto e trattato in laboratorio con tecniche, che permettono di selezionare gli spermatozoi più mobili e vitali, rimuovendo quelli immobili o anomali. Il processo dura circa 1–2 ore e garantisce un campione ottimizzato per la fecondazione.

3. Inseminazione intrauterina

Dopo circa 24-36 ore dall’induzione dell’ovulazione, gli spermatozoi selezionati vengono introdotti nell’utero mediante un catetere sottile e flessibile, in un ambiente sterile e completamente indolore. La procedura dura pochi minuti, senza anestesia e senza necessità di ricovero. Dopo l’inseminazione, la paziente può tornare immediatamente alle proprie attività quotidiane.

4. Fase post-inseminazione

Nei giorni successivi, può essere prescritta una terapia di supporto ormonale (a base di progesterone) per favorire l’impianto dell’embrione. Dopo circa 14 giorni, un test di gravidanza su sangue (beta-hCG) confermerà l’esito del trattamento.

Tassi di successo e fattori che influenzano il risultato

L’efficacia dell’inseminazione artificiale dipende da diversi fattori, tra cui età della donna, qualità del seme, regolarità dell’ovulazione e durata dell’infertilità.

In media, i tassi di successo per ciclo di inseminazione intrauterina si attestano intorno al:

  • 15–20% per le donne sotto i 35 anni;
  • 10–12% tra i 35 e i 40 anni;
  • inferiore al 5% dopo i 40 anni.

Generalmente, si consigliano fino a 3–4 cicli di inseminazione prima di valutare tecniche di PMA più complesse, come la fecondazione in vitro (FIVET o ICSI). Presso SISMER – Gruppo Nefrocenter, i protocolli sono calibrati in modo personalizzato per ottimizzare la risposta ormonale e aumentare le probabilità di gravidanza, mantenendo sempre la sicurezza della paziente come priorità assoluta.

Vantaggi dell’inseminazione artificiale

L’inseminazione artificiale offre numerosi benefici, tra cui:

  • È una procedura semplice e non invasiva;
  • Non richiede anestesia né ricovero;
  • Permette di sincronizzare l’ovulazione e l’incontro con gli spermatozoi;
  • Consente di utilizzare sperma fresco o crioconservato;
  • È economicamente più accessibile rispetto ad altre tecniche di PMA;
  • Può essere ripetuta in più cicli con margini di sicurezza elevati.

Rischi e complicanze

L’inseminazione artificiale è considerata una tecnica sicura e ben tollerata. Gli effetti collaterali sono rari e generalmente lievi, come un leggero fastidio addominale o piccole perdite vaginali dopo la procedura. Il rischio principale, seppur limitato, riguarda l’iperstimolazione ovarica o le gravidanze multiple, eventi che vengono prevenuti grazie al controllo costante della stimolazione e all’esperienza dell’équipe medica.

Presso SISMER – Gruppo Nefrocenter, la gestione clinica è altamente controllata per ridurre ogni rischio e garantire la massima sicurezza a ogni paziente.

Supporto psicologico e accompagnamento

Come per ogni percorso di fertilità, anche l’inseminazione artificiale può essere emotivamente impegnativa. Per questo, SISMER offre un servizio di consulenza psicologica specializzata, con professionisti che affiancano la coppia in tutte le fasi del trattamento, aiutandola a gestire le attese e le emozioni con equilibrio e consapevolezza.

L’obiettivo è garantire un’esperienza umana oltre che medica, basata sulla fiducia reciproca e sulla comunicazione chiara.

Quando passare a tecniche di PMA più avanzate

Se dopo 3–4 cicli di inseminazione non si ottiene una gravidanza, lo specialista può consigliare di passare a tecniche di secondo livello, come la fecondazione in vitro (FIVET) o la microiniezione intracitoplasmatica (ICSI). La decisione dipende dall’età della donna, dalla qualità ovocitaria e dai risultati delle analisi di fertilità. L’obiettivo è sempre quello di massimizzare le possibilità di concepimento, adottando la tecnica più adatta in base al profilo clinico e biologico della coppia.

Inseminazione artificiale presso SISMER – Gruppo Nefrocenter

Presso SISMER, parte del Gruppo Nefrocenter, l’inseminazione artificiale viene eseguita con standard di qualità elevatissimi, in un ambiente accogliente e tecnologicamente avanzato.

Il percorso si basa su:

  • Diagnosi approfondita e personalizzata della fertilità di coppia;
  • Stimolazioni ormonali calibrate sul singolo caso;
  • Laboratori di andrologia e embriologia di ultima generazione;
  • Equipe multidisciplinare composta da ginecologi, andrologi, biologi, endocrinologi e psicologi;
  • Approccio umano e rispettoso della persona, in tutte le fasi del trattamento.
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