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Fino a che età si può avere figli? 

Sicura di essere ancora in età fertile? L’impossibilità di avere figli, detta infertilità, è legata a vari fattori: alcuni sono genitici, altri sono congeniti, altri (cosiddetti fattori esterni) sono legati al nostro stile di vita come il fumo, l’alcool o l’alimentazione. Esiste inoltre un quarto fattore che spesso si sottovaluta, ovvero l’età.

Viviamo di più…

Oggi gli uomini, e soprattutto le donne vivono più a lungo rispetto al passato. Infatti, secondo uno studio contenuto nei Proceedings of the National Academies of Science, negli ultimi cento anni la longevità ha visto un aumento come mai nelle ultime 8.000 generazioni. Si è passati da una speranza di vita di 30 anni nell’età pre-industriale ad una di 72 anni. Senza dimenticare, continua lo studio, la diminuzione della mortalità infantile, oggi 200 volte meno probabile che un secolo fa.

…ma l’età fertile non è cambiata

Tuttavia, certi aspetti del corpo umano non si sono modificati e uno di questi è proprio la fertilità. Nel passato, l’età media delle donne alla nascita del primo figlio era molto inferiore rispetto ad oggi, così come il numero medio di figli per donna. Dagli anni 60, con l’introduzione della pillola anticoncezionale e con i cambiamenti socio-economici che hanno coinvolto la figura femminile, si è assistito ad una inversione di tendenza E’ lo stesso Comitato della Società Americana di Medicina della Riproduzione che nel 2008 ha pubblicato un articolo che trattava il rapporto tra l’età femminile e il declino della fertilità. Nella ricerca si evince che, indipendentemente dal contesto socio-economico, l’età ha un impatto negativo sulla fertilità.

Qual è l’età fertile?

L’infertilità dovuta all’età è legata alla naturale e irreversibile riduzione della quantità e della qualità degli ovociti presenti nelle ovaie. Infatti, contrariamente a quanto avviene per gli uomini, che nel corso della vita producono ciclicamente spermatozoi, ogni donna nasce con un pool di follicoli che non si rigenera nel corso della vita.
Mediamente, il calo più significativo della fertilità inizia intorno ai 35 anni, per culminare con la menopausa, che mediamente inizia intorno ai 50 anni e che segna l’esaurimento della vita riproduttiva femminile. Esistono però anche casi di menopausa precoce, che possono compromettere la capacità riproduttiva anche di donne in età molto più giovane.

Anche la procreazione medicalmente assistita è penalizzata dall’età della donna?

La risposta è affermativa, in quanto la procreazione medicalmente assistita è uno strumento utile, ma non può sovvertire gli ordini naturali.
Infatti, le percentuali di successo di queste tecniche diminuiscono in funzione dell’età. In base ai dati raccolti dai Centri S.I.S.Me.R. negli ultimi 13 anni di attività, si passa da una percentuale di successo intorno al 39% per le donne di età inferiore ai 29 anni al 5% per le donne di età superiore ai 44 anni. Inoltre, con l’aumentare dell’età, aumentano il rischio di sospensione dei trattamenti per mancata risposta ovarica e il rischio di aborto o complicanze in caso di gravidanza. Oggi, in caso di età materna avanzata, si consiglia quindi il ricorso alle tecniche di donazione di ovociti.

Consigli utili

Per maggiori informazioni su queste tematiche, o in caso si sospetti il rischio di menopausa precoce anche in funzione della propria storia familiare, è consigliabile rivolgersi al ginecologo che, attraverso l’anamnesi ed esami mirati potrà fornire indicazioni utili per la programmazione della propria vita riproduttiva.
Oggi è possibile inoltre ricorrere al social freezing, ovvero la crioconservazione dei propri ovociti in giovane età da parte di una donna che intenda garantirsi la possibilità di una gravidanza in età più avanzata o in caso di eventuali problemi di infertilità.