Vacanze finite? Ritornare a lavoro con serenità per migliorare le possibilità di concepimento

VACANZE FINITE? RIENTRARE A LAVORO CON SERENITA’ PER MIGLIORARE LE POSSIBILITA’ DI CONCEPIMENTO

Dopo l’interruzione dal lavoro per alcune settimane, la fine delle vacanze e il rientro nei ritmi quotidiani causano, spesso, stress e cattivo umore, fattori che si riflettono sull’intero organismo e possono influenzare negativamente la fertilità. Infatti, un’indagine epidemiologica condotta su circa 400 donne ha dimostrato comein condizioni di stress le probabilità di concepire siano inferiori del 45% [1]. Tale fenomeno, però non riguarda solo le donne, ma anche gli uomini per i quali può esserci un temporaneo abbassamento del testosterone e della qualità del liquido seminale[2].

Se all’ansia e stress da rientro si aggiungono le complesse emozioni da affrontare nell’ambito di un percorso di procreazionemedicalmente assistita, il mix può risultare esplosivo e influire negativamente sul sistema ormonale. Per mitigare questi effetti, però, bastano semplici accortezze, abitudini sane che aiutano mente e corpo ridando la serenità e le forze necessarie per affrontare una PMA.

Innanzitutto, riposare, quindi dormire la notte (pazienza se non vedrete la fine di un film o vi perderete una cena, anzi, se potete, spegnete i dispositivi elettronici e dedicatevi a una buona lettura conciliatrice del sonno);
fate moderata attività fisica: possibilmente lunghe passeggiate all’aperto (fondamentali per tamponare le lunghe ore passate a lavoro al chiuso);
mangiate sano, prediligendo frutta e verdura fresche e di stagione (l’arrivo dell’autunno ci regala frutti ricchi di energia come fichi, cachi, nespole e zucca);
consumate cioccolato e tè verde per merenda, ricchi di sostanze in grado di migliorare la risposta dell’organismo allo stress.

Infine, il consiglio più importante, dedicate tempo a voi stessi e ai vostri hobbies.

Presso il Centro S.I.S.Me.R. potrete trovare totale supporto per il vostro percorso di fecondazione assistita grazie a uno staff multidisciplinare in grado fi affiancarvi dal punto di vista medico, psicologico e nutrizionale.

 

 

1. https://www.sciencedaily.com/releases/2016/09/160912161019.htm

2. Samplaski, M.K.; Loai, Y.; Wong, K.; Lo, K.C.; Grober, E.D.; Jarvi, K.A. Testosterone use in the male infertility population: Prescribing patterns and effects on semen and hormonal parameters. Fertil. Steril. 2014, 101, 64–69. [Google Scholar] [CrossRef] [PubMed]



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Figli di una PMA: cosa raccontare ai bambini del percorso di nascita

FIGLI DI UNA PMA, COSA RACCONTARE AI BAMBINI DEL PERCORSO DI NASCITA

L’infertilità è un fenomeno molto diffuso e dovuto molteplici fattori sia patologici che legati ad influenze esterne come l’inquinamento e lo stile di vita. Sono, quindi, sempre di più gli aspiranti genitori che ricorrono alla procreazione medicalmente assistita e i bambini nati con queste tecniche.

Nonostante questo, nel nostro Paese, è ancora difficile parlare apertamente di tali tematiche soprattutto in caso di donazione di gameti e questo può rendere, ancora più difficile, per i genitori spiegare ai figli il percorso da cui sono nati.

Tra le tante paure, c’è quella di non sapere se, e cosa dire, al bambino. In merito, non ci sono regole fisse da seguire, ogni genitore deve fare quello che si sente e che crede sia più opportuno per il proprio figlio; l’importante è avere scelto il percorso di PMA con consapevolezza e non avere, quindi, rimpianti su come sarebbero/avrebbero potuto andare le cose.

Nell’approccio di condivisione delle modalità di concepimento al bambino, i genitori non devono sentirsi soli, perchè possono avvalersi del supporto di specialisti in grado di aiutarli durante l’intero percorso, fin dalla diagnosi di infertilità e oltre il termine della sperata gravidanza. Questo è molto importante in considerazione della varietà di emozioni ad esso potenzialmente correlate sia a livello individuale che di famiglia. Presso SISMER, ad esempio, offriamo questo servizio non solo durante il trattamento, ma, su richiesta, anche in qualsiasi altro momento le coppie lo desiderino. 

Possono essere molto utili, anche, i libri per l’infanzia che sono in grado di spiegare, tramite illustrazioni e concetti semplici, la difficoltà di diventare genitori e, eventualmente, la figura del donatore. Proprio in merito al donatore, tale entità non deve essere vista come qualcosa di strano o astratto, ma come una persona che ha scelto di aiutare il prossimo come per chi dona il midollo spinale, il sangue, il cordone o, come in questo caso, i gameti, dando parte del loro patrimonio cromosomico.

Le istituzioni avrebbero l’importante compito di creare un substrato culturale che normalizzi la PMA e la donazione, in modo che chi deve ricorrere a queste tecniche non viva una situazione di disagio e pregiudizio che può influire negativamente, anche, sulla scelta delle modalità di condivisione con i figli del percorso che ha portato alla loro nascita. La letteratura scientifica dimostra che non esistono differenze significative, né a livello fisico né a livello psicologico, tra bambini concepiti spontaneamente e quelli nati da PMA. Avere un bambino significa aiutarlo a crescere e dare insegnamenti, condividere il mondo, il passato, il presente e il futuro. Un figlio è un essere nuovo, unico, che mette radici nella famiglia e che crescerà a fianco dei genitori; quindi, la modalità di concepimento o il patrimonio genetico passano in secondo piano rispetto ai legami affettivi e familiari che potranno diventare sempre più solidi anche attraverso il continuo confronto e una comunicazione vera e diretta.

Per ogni approfondimento i nostri specialisti sono sempre a disposizione nell’affiancarvi e darvi pieno supporto affrontando, con serenità e consapevolezza, qualsiasi strada dovrete percorrere.



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Affrontare il Transfer nel miglior modo possibile: consigli pratici

AFFRONTARE IL TRANSFER NEL MIGLIOR MODO POSSIBILE,

CONSIGLI PRATICI PER AUMENTARE LE POSSIBILITA’ DI SUCCESSO

Il trasferimento dell’embrione è un momento cruciale nel percorso di procreazione medicalmente assistita. L’alimentazione e lo stile di vita possono aiutare nel migliorare le probabilità di successo. Chiaramente non fanno miracoli, ma i cibi sono in grado di favorire un buon flusso di sangue all’utero, disintossicare gli organi e creare il giusto equilibrio per accogliere, nel migliore dei modi, il piccolo embrione.

COSA NON FARE

  • Evitare fumo, caffè, alcool, droghe
  • Non assumere cibi crudi come uova, carne e pesce
  • Consumare moderatamente ananas e papaya (possono favorire le contrazioni uterine e la combinazione di enzimi, alcaloidi e altre sostanze presenti altererebbero anche i livelli di estrogeni in circolo)
  • Evitare o ridurre il consumo di liquirizia (in grado di aumentare la produzione di prostaglandine)
  • Limitare il consumo di spinaci
  • Ridurre drasticamente carni affumicate ed insaccati (durante le fasi di preparazione di questi alimenti vengono aggiunti sia nitrito di sodio che nitrito di potassio, questi sali tossici sono in grado di oltrepassare la placenta)
  • Evitare formaggi non pastorizzati
  • Evitare lassativi (al bisogno meglio utilizzare magnesio in polvere) 
  • Evitare dolcificanti artificiali

 

COSA FARE

  • Consumare frutta verdura in grande quantità (lavate con il bicarbonato)
  • Mangiare cibi che contengono OMEGA 3 (tra cui pesce azzurro e frutta secca)
  • Consumare alimenti ricchi di ferro e Zinco (uova, legumi e verdure a foglie verdi)
  • Per condire usare olio EVO a crudo, avocado e, se piace, olio di semi di lino, oppure una salsa allo yogurt (ricca di vitamine b e K), aglio, zenzero (se piacciono)
  • Limitare latticini preferendo alimenti fermentati come miso, yogurt e kefir
  • Preferire pasta e pane integrali (sia per il maggior contenuto in fibre e di proteine, che per la presenza di importanti vitamine del gruppo B, in particolare la Niacina, ma anche della E e di sali minerali tra cui magnesio, ferro e potassio)

Dopo il transfer é fondamentale sostenere il rivestimento uterino. Bisogna, quindi, evitare cibi spazzatura, carboidrati e zucchero raffinati (merendine, biscotti, prodotti da forno pronti, bibite etc..) limitando i grassi saturi, comuni negli snack industriali, e preferendo alimenti integrali e frutta/verdura di stagione. Infine, l’attività fisica, se moderata e dolce, è sempre un ottimo alleato per il corpo e la mente.



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Gravidanza: controllare l’aumento del peso e alimentarsi correttamente

GRAVIDANZA: CONTROLLARE L’AUMENTO DI PESO E ALIMENTARSI CORRETTAMENTE GRAZIE AL SUPPORTO DI UNO SPECIALISTA

Tra le paure più comuni in gravidanza, c’è quella di prendere troppo peso o mangiare alimenti sbagliati/dannosi per il feto; una paura fondata visto che un incremento ponderale eccessivo può mettere a rischio il corretto decorso della gestazione e, cibi ricchi di elementi tossici possono influenzare la salute anche del futuro nascituro.

Studi presenti in letteratura, effettuati su oltre 35mila partecipanti [1], hanno evidenziato come l’aiuto di uno specialista durante la gravidanza riesca a far avere un controllo del peso migliore alla gestante al fine di evitare complicanze come diabete gestazionale, malattie cardiovascolari, preeclampsia, macrosomia fetale (peso alla nascita superiore a 4,5 kg), difficoltà nel parto e ricorso al taglio cesareo.

Purtroppo, il luogo comune “sei incinta, devi mangiare per due” è ancora diffuso col risultato che molte donne accumulano più chili di quelli che sono considerati fisiologici esponendosi a rischi e ritrovandosi, dopo il parto, un corpo profondamente cambiato e energie limitate, con ripercussioni fisiche e psicologiche.

Presso la nostra clinica, credendo nell’ascolto e nella condivisione delle differenti problematiche individuali connesse all’alimentazione senza rinunce forzate, proponiamo dei pacchetti, che comprendono fino a 5 controlli, e il supporto di uno specialista che potrà seguire, passo dopo passo, la gestazione fornendo consigli e indicazioni personalizzate. Tale possibilità può essere estesa anche a dopo il parto, offrendo un sostegno professionale e specializzato per recuperare il peso forma e adottare un’alimentazione idonea durante l’allattamento.

La nostra cultura è permeata di falsi miti che vengono dispensati nella convinzione di dare preziosi suggerimenti ai futuri genitori, ma è meglio affidarsi a un nutrizionista, perché la birra non fa venire il latte e non c’è nessun bisogno di assecondare ogni voglia per paura che il bambino avrà delle macchie sulla pelle.

Contatta la nostra clinica per avere maggiori informazioni e conoscere tutte le agevolazioni per affrontare i prossimi 9 bellissimi mesi con tutto l’aiuto di cui hai bisogno.

[1] Cheryce L. Harrison, Mahnaz Bahri Khomami, Joanne Enticott, Shakila Thangaratinam, Ewelina Rogozińska, Helena J. Teede. Key Components of Antenatal Lifestyle Interventions to Optimize Gestational Weight Gain. JAMA Network Open, 2023; 6 (6): e2318031 DOI: 10.1001/jamanetworkopen.2023.18031



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Niente gravidanza? La colpa potrebbe essere il caldo

NIENTE GRAVIDANZA? LA COLPA POTREBBE ANCHE ESSERE DEL CALDO

L’Estate e il caldo non sono amici della fertilità; anzi, la variazione delle temperature stagionali e i repentini/drastici sbalzi di caldo possono influenzare l’apparato riproduttivo, sia maschile che femminile.

È, infatti, noto che la temperatura intratesticolare elevata può avere effetti negativi sulla spermatogenesi (la formazione di spermatozoi) e lo stress termico, subito a livello scrotale, può indurre alterazioni nella qualità del seme inducendo modifiche nella concentrazione e la motilità degli spermatozoi, fattori strettamente connessi alla capacità riproduttiva. Inoltre, studi scientifici, hanno dimostrato un incremento della frammentazione del DNA a causa del calore. La temperatura ideale per la formazione degli spermatozoi è di 34,5°C, e un aumento, anche di solo un decimo di grado all’interno dei testicoli, determina una modifica del liquido seminale.

Meno conosciuti gli effetti dell’aumento delle temperature sull’apparato riproduttivo femminile; numerose indagini scientifiche, però, hanno correlato, anche per le donne, l’esposizione a temperature più elevate a una minore fertilità (con conseguenze, ad esempio, sulla riserva ovarica). Inoltre, proprio grazie agli studi sugli effetti del surriscaldamento globale, è emerso che Il cambiamento climatico è un importante fattore di rischio anche per la salute riproduttiva andando a influenzare le possibilità di concepimento e una positiva conclusione della gravidanza

Infatti, le variazioni repentine di temperatura vengono lette dal nostro corpo come uno stress, effetto che si ripercuote sul corpo e i meccanismi che lo controllano, la buona notizia è che, tali conseguenze, sono reversibili. Quindi, se la tanto attesa gravidanza non arriva, la causa potrebbe essere anche il caldo torrido tipico di queste settimane, ma non disperate e attendete il ritorno del mite clima settembrino che aiuterà l’organismo a ritrovare equilibrio e forza.

Anche se dotati di termoregolazione, non dimentichiamo, però, di avere le dovute accortezze per mitigare gli effetti del calore come:

  • evitare indumenti stretti e che impediscono la traspirazione, 
  • evitare la sedentarietà che non permette una corretta dissipazione del calore e aumenta il rischio di ristagni di liquidi
  • seguire una sana e corretta alimentazione ricca di frutta e verdura fresca
  • bere tanta acqua
  • usare creme con fattori di protezione elevati

Al rientro delle vostre vacanze, la clinica SISMeR, e tutto il suo staff, sarà lieto di darvi ogni supporto psicologico, tecnico e medico per ricominciare la ripresa delle attività e accompagnarvi nella meravigliosa strada per diventare genitori.

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Prelievo di ovociti: come prepararsi alla sala operatoria

PMA ED ACCERTAMENTI DA FARE, QUANTO DURANO E PERCHE’ FARLI

Quando si inizia un percorso di procreazione medicalmente assistita, viene data alla coppia una lista di esami da fare; una prassi che può risultare una scocciatura, ma che si basa su serie motivazioni scientifiche oltre ad essere un obbligo di legge. Infatti, queste indagini sono richieste dalle direttive europee e dalla normativa nazionale in materia di Procreazione Medicalmente Assistita per tutelare sia i pazienti che si sottopongono a queste tecniche che i potenziali nascituri. Oltre agli esami di base che tutte le coppie devono eseguire (che prevedono indagini genetiche, virologiche, funzionalità della tiroide, profilo trombofilico, mammografia o ecografia mammaria, pap-test etc.) potranno essere richiesti approfondimenti indicati in base all’esito di questi accertamenti o in relazione all’anamnesi della coppia. Inoltre, sarà importante, per la donna che si sottopone al trattamento, verificare le condizioni anatomiche del canale cervicale e della cavità uterina mediante Ecografia 3D ed isteroscopia nel tentativo di ottimizzare il trasferimento dei gameti fecondati.

Gli esami infettivologici non devono essere ripetuti se eseguiti nei 3 mesi precedenti l’inizio del primo ciclo di terapia e sono validi sino a 6 mesi per i cicli successivi (Normativa Europea Banche delle Cellule e Tessuti). Pap-test, mammografia ed elettrocardiogramma, invece, hanno una validità variabile tra i 12 e i 24 mesi. Sono necessari, infine, alcuni accertamenti per stabilire la possibilità di sottoporsi ad anestesia e analgesia (prevista ad esempio per il prelievo degli ovociti) che devono essere eseguiti non oltre 2 mesi prima della procedura chirurgica. 

La validità degli esami è stata indicata dai virologi che hanno partecipato alla stesura delle norme europee indicando una finestra temporale entro cui si è sicuri che eventuali malattie contratte non abbiano il tempo di essere attive al momento del transfer. Infine, nonostante sia solo la donna a sottoporsi a un intervento, come prelievo di ovociti o transfer dell’embrione, i valori infettivologici scaduti, vengono richiesti anche al partner maschile visti i rapporti e contatti che potrebbero portare al trasferimento di agenti patogeni nella coppia. 

Potrai trovare maggiori dettagli sugli esami da fare, per un trattamento di procreazione medicalmente assistita, consultando il nostro sito o chiamandoci: prendi un appuntamento telefonico con gli esperti della clinica e scopri tutti i passaggi richiesti per percorrere la strada più importante della tua vita: diventare genitore.



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Prelievo di ovociti: come prepararsi alla sala operatoria

PRELIEVO DI OVOCITI: COME PREPARARSI ALLA SALA OPERATORIA

Durante il percorso di procreazione medicalmente assistita, in seguito alla stimolazione ovarica si procede al prelievo chirurgico degli ovociti, che verranno poi inseminati. Si tratta di un vero e proprio intervento che viene svolto in sala operatoria e che prevede una sedazione generale. Cogliamo quindi l’occasione per ricordare che sono necessarie delle accortezze da tenere al fine di garantire la massima sicurezza possibile per pazienti e operatori. 

Di seguito le indicazioni richieste:

  • Digiuno da solidi e liquidi dalla mezzanotte precedente all’intervento;
  • In caso di terapie farmacologiche, valutarne la modifica o la sospensione con il medico di riferimento;
  • Nei giorni precedenti la procedura, limitare l’assunzione di alimenti che possono aumentare il rischio di sanguinamento (aglio, ginseng e zenzero);
  • la mattina stessa dell’intervento è bene presentarsi struccate e senza gel o smalto di qualsiasi tipo sia nelle mani che nei piedi. Lo smalto, infatti, impedisce l’immediato riconoscimento di un cambio di colorazione nell’unghia e la misurazione del livello di ossigeno nel sangue;
  • vanno tolti orecchini, collane, piercing e qualsiasi oggetto metallico;
  • se usate lenti a contatto o avete protesi dentarie, ricordatevi di recarvi in clinica con un apposito contenitore in cui riporli dopo averli tolti.

Infine, il ricovero è previsto lo stesso giorno del prelievo di ovociti e la dimissione avverrà alcune ore dopo. La sera del pick-up consigliamo di tornare a casa solo se non si risiede lontano dalla clinica. In caso contrario, è opportuno pernottare nei pressi del Centro in quanto la mattina successiva all’intervento, dovrete recarvi in clinica (a digiuno) per eseguire un prelievo di sangue fatto allo scopo di escludere eventuali alterazioni dei parametri ematici post-intervento.

Il “rituale” pre-operatorio, valido per qualsiasi intervento, serve a massimizzare la sicurezza per i pazienti durante e dopo la procedura chirurgica: vi invitiamo, quindi, a rispettare queste richieste e vi consigliamo di affrontare con tranquillità l’intervento in quanto in ogni fase sarete seguiti dal ginecologo, dall’anestesista e dal personale di sala operatoria. 

 

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Perdita di fertilità maschile: problema che rischia di diventare irreversibile

PERDITA DI FERTILITÀ MASCHILE, UN PROBLEMA CHE RISCHIA DI DIVENTARE IRREVERSIBILE

L’infertilità, intesa come impossibilità di ottenere una gravidanza dopo almeno 12 mesi di regolari rapporti non protetti, è una vera e propria patologia in crescita che colpisce indiscriminatamente uomini e donne in ogni parte del mondo, come conferma l’ultimo report della Organizzazione Mondiale della Sanità che ha investigato 12’241 studi sul tema pubblicati dal 1990 al 2021.

Quattro milioni le persone nel mondo che hanno gravi difficoltà nel diventare genitori, con una stima globale dell’incidenza del problema di 1 adulto ogni 6. Le zone più colpite il Pacifico occidentale con il 23,2%, seguito dal Nord e Sud-America (20%) e l’Europa (16,5%).

Nonostante queste statistiche impressionanti e preoccupanti e nonostante il fatto che l’infertilità è una patologia che può comportare gravi conseguenze non solo per gli individui che ne soffrono, ma anche per la società a livello socio-economico, le strategie e le risorse messe in campo per contrastare questa problematica globale purtroppo sono ancora troppo spesso limitate, frammentarie e soggette a forti diseguaglianze

L’auspicio è che il report appena pubblicato da un ente autorevole come l’Organizzazione Mondiale della Sanità, funga da spinta per accrescere la consapevolezza su queste problematiche anche a livello sociale e politico. 

 

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Infertilità: una vera e propria pandemia

INFERTILITA’: UNA VERA E PROPRIA PANDEMIA

L’infertilità, intesa come impossibilità di ottenere una gravidanza dopo almeno 12 mesi di regolari rapporti non protetti, è una vera e propria patologia in crescita che colpisce indiscriminatamente uomini e donne in ogni parte del mondo, come conferma l’ultimo report della Organizzazione Mondiale della Sanità che ha investigato 12’241 studi sul tema pubblicati dal 1990 al 2021.

Quattro milioni le persone nel mondo che hanno gravi difficoltà nel diventare genitori, con una stima globale dell’incidenza del problema di 1 adulto ogni 6. Le zone più colpite il Pacifico occidentale con il 23,2%, seguito dal Nord e Sud-America (20%) e l’Europa (16,5%).

Nonostante queste statistiche impressionanti e preoccupanti e nonostante il fatto che l’infertilità è una patologia che può comportare gravi conseguenze non solo per gli individui che ne soffrono, ma anche per la società a livello socio-economico, le strategie e le risorse messe in campo per contrastare questa problematica globale purtroppo sono ancora troppo spesso limitate, frammentarie e soggette a forti diseguaglianze

L’auspicio è che il report appena pubblicato da un ente autorevole come l’Organizzazione Mondiale della Sanità, funga da spinta per accrescere la consapevolezza su queste problematiche anche a livello sociale e politico. 


 

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Trattamenti di PMA e detrazioni fiscali: alcune informazioni utili per i pazienti

TRATTAMENTI DI PMA E DETRAZIONI FISCALI: ALCUNE INFORMAZIONI UTILI PER I PAZIENTI

Si avvicina la scadenza per la presentazione della documentazione necessaria alla compilazione della dichiarazione dei redditi. Ecco alcune informazioni utili per accedere alle detrazioni previste per le spese sostenute per trattamenti di PMA. 

A partire dal 2016 tutte le strutture sanitarie sono obbligate ad inviare al Sistema TS le fatture emesse nei confronti dei propri pazienti, al fine di predisporre la dichiarazione dei redditi precompilata.

I dati sono messi anche a disposizione dei cittadini che possono pertanto consultare le spese che hanno sostenuto, sulla base di quanto inviato al Sistema TS dagli erogatori di prestazioni sanitarie.

Il paziente può opporsi all’invio delle proprie fatture al Sistema TS?

L’invio telematico é escluso solo in presenza di specifica opposizione, che deve essere espressa dall’assistito al momento dell’emissione della fattura.

A chi devono essere intestate le fatture relative alle prestazioni di PMA?

Le fatture relative ai trattamenti di PMA possono essere intestate indifferentemente a entrambi i partners. Al momento dell’emissione della fattura è necessario comunicare all’operatore i dati del partner a cui si desidera che venga intestato il documento. Per minimizzare il rischio di potenziali errori, è importante presentare la tessera sanitaria, che verrà scansionata con apposito lettore ottico. 

Gli esami diagnostici (es. spermiogramma, isteroscopia, ecc.) possono essere intestati solo alla persona che li ha effettivamente eseguiti. 

A quanto ammonta la detrazione prevista per i trattamenti di PMA?

Come per tutte le prestazioni sanitarie, la detrazione per i trattamenti di PMA ammonta al 19%. 

Nella fattura è obbligatorio specificare il tipo di prestazione eseguita?

Si 

Con che modalità di pagamento si può accedere alla detrazione?

E’ possibile accedere alla detrazione solo in caso di pagamenti tracciabili (ad es. bancomat, carta di credito, bonifico, assegno). Se il pagamento viene eseguito in contanti, non si potrà accedere alla detrazione. 



 

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