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La Corte Costituzionale ha finalmente reso pubbliche le motivazioni della sentenza dello scorso aprile che sanciva l’incostituzionalità del divieto di applicazione delle tecniche di fecondazione eterologa previsto dalla Legge 40.

Il verdetto della Corte si basa sull’imprescindibilità del diritto degli individui a formare una famiglia e a ricevere trattamenti medici adeguati per risolvere i loro problemi di infertilità e sterilità.

Questa sentenza non crea il tanto paventato “vuoto normativo”, in quanto i requisiti per l’accesso a queste tecniche, le modalità con cui esse devono essere eseguite e  lo stato giuridico dei nati sono chiaramente definiti dalla Legge 40 e dalle direttive europee recepite dallo Stato Italiano e attualmente in vigore.

La Corte, nelle motivazioni pubblicate, ha ribadito l’importanza della professionalità del medico nel proporre e nell’eseguire queste tecniche e la necessità di abolire l’odiosa discriminazione generata dal divieto alla donazione di gameti che proibiva l’accesso ad adeguate cure mediche, la cui sicurezza ed efficacia sono scientificamente provate da anni, a seterminate categorie di pazienti sulla base della loro patologia e delle loro disponibilità economiche.

Questa sentenza ha una grande importanza perchè sancisce la necessità di trovare un equilibrio delle esigenze di tutti i soggetti coinvolti in questo complesso procedimento (potenziali genitori e concepito) e perchè dopo 10 anni riallinea l’Italia agli altri Paesi Europei, dove tali tecniche sono permesse e dove tanti cittadini italiani si sono dovuti recare per sottoporsi a questi trattamenti.

E’ ora necessario procedere ad un adeguamento delle Linee Guida attualmente in vigore per definire gli aspetti legati all’applicazione pratica dei dettami della Corte Costituzionale.

A seguito della pubblicazione delle motivazioni della sentenza, il Dr. Luca Gianaroli, Direttore Scientifico di S.I.S.Me.R. ha dichiarato:
 “Dopo anni di battaglie ed impegno personale mio e di tanti colleghi e pazienti per modificare la legge 40 accolgo con entusiasmo la pubblicazione delle motivazioni sull’incostituzionalità del divieto di praticare la fecondazione eterologa decretata dalla Consulta lo scorso aprile.

La Corte Costituzionale ha sancito che il diritto ad avere figli è incoercibile e che a tutti i cittadini deve essere garantito l’accesso alle migliori tecniche medico-scientifiche disponibili per superare la loro condizione di infertilità o sterilità. Con l’abolizione del divieto alla donazione di gameti, tale diritto è ora nuovamente realtà anche in Italia.

Ringrazio tutti i colleghi, i pazienti e gli esperti legali, in particolare Filomena Gallo dell’Associazione Luca Coscioni, che ci hanno assistito perché il nostro incessante impegno e la nostra dedizione hanno fatto sì che finalmente si giungesse a questo risultato tanto atteso. Il mio pensiero va anche a tutte quelle coppie che da oggi potranno rimanere in Italia per coronare il loro sogno senza esporsi ai costi e ai rischi insiti nei trattamenti eseguiti all’estero. Questa sentenza agevolerà il loro percorso rendendo il cammino alla ricerca di una gravidanza meno oneroso e difficoltoso.”

Il testo completo delle motivazioni della sentenza è disponibile sul sito della Corte Costituzionale.